Il Funambolo Urbano


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Immutabile silenzio in cui cercare la luce e l'interiore libertà. Tra cielo generoso e terra arida del cemento, nel mezzo c'è l'equilibrio cittadino.
Come un funambolo urbano, quel precario equilibrio procede con un incerto passo avanti all'altro, col terrore di cadere e non trovare la rete.
La libertà può avanzare o può fare un passo indietro se limita la libertà altrui, se offende un altro pensiero libero. 
Dovremmo imparare dalla Natura, non dichiara guerra alla follia umana che padroneggia.





Dovremmo imparare dalla dignità che non alza la voce davanti all'altezzoso che indifferente giudica o ignora. 
Non vedremo il sudore cadere dalla fronte, non vedremo la fatica sul viso, ma ci accorgeremo che il paesaggio urbano 
muta nonostante la nostra arrogante indifferenza.








Non penso alle mani spaccate dal freddo e dalla calce, penso a quella sorta di Argano che da lassù muove le cose del mondo.
Nell'immaginario della libera-mente, vedi la poesia degli automatismi dei sentimenti e della città.





Ci sono materiali da accatastare, preoccupazioni da agglomerare, sogni da riciclare.
Non lo farò stasera, ci sono cose più importanti che attendono, ho cementato sentimenti per cui farci l'amore stasera.





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