Restituzione del tempo

Ingresso ampio opificio con colonnato liberty
©Virginia Cassano 


Mi chiedono perché mi dedico spesso all'esplorazione urbana. Sono convinta che il medium fotografico possa rammentare una storia dimenticata, riesca a restituire il valore e la bellezza di ambienti abbandonati all'incuria e alla superficialità, e purtroppo anche al vandalismo.


Dettaglio vecchio interruttore a leva
©Virginia Cassano


Il mio intento è quello di restituire dignità ai luoghi cogliendo nella penombra e nei resti, quella poesia adagiata sulle cose come polvere. La restituzione dell'importanza che ha avuto questo luogo, avviene  attraverso la narrazione e la scansione degli ambienti di lavoro che hanno visto alternarsi negli anni, operai, impiegati, trasportatori e un intero paese che è riuscito a vivere e svilupparsi attraverso questa realtà manufatturiera importante.


           Rotolo pompa acqua anticendio



Siamo in Toscana, e questa regione non è solo ricca di splendidi paesaggi e arte, ma anche di moltissime ville, dimore antiche, casali e industrie del secolo scorso completamente lasciati all'azione del tempo e degli eventi naturali che ne prendono possesso, spodestando la Proprietà che per scelta o per risoluzione, ha smesso di occuparsene.                              
Ormai si può a ragione definire archeologia industriale o terzo paesaggio. Il paesaggista Gilles Clément, ha introdotto nel suo Manifesto, il termine con cui si indicano i luoghi abbandonati dall’uomo: i parchi e le riserve naturali, le grandi aree disabitate del pianeta, ma anche spazi più piccoli e diffusi, quasi invisibili.

Sono compresi perfino i ciuffi di «erbacce» al bordo strada o i rovi e le sterpaglie che crescono nelle aree industriali dismesse.

    


Questi territori abbandonati in cui l'uomo non interviene dalla notte dei tempi, possono diventare nuovi ambienti dove le diversità dell'ecosistema imparano a convivere e a svilupparsi.

Il mio sguardo vuole capovolgere il modo di guardare questi spazi con rinnovato rispetto, per ciò che sono stati e per ciò che ancora rappresentano per le tante persone che si fermano ad osservarlo dall'esterno, ricordando i fasti produttivi ed economici di questa realtà, alla quale hanno contribuito con il loro lavoro.




E' attraverso l'esplorazione urbana, di questi luoghi marginali, che scopro scrigni di storia economica e umana della regione, di un gusto Liberty per ciò che riguarda la maggior parte delle architetture, e di attenzione per i lavoratori, a cui si offriva anche l'alloggio e la mensa, questo dava origine ad una sorta di villaggio che si sviluppava intorno all'opificio.


                                         
©Virginia Cassano





Da sempre gli spazi abbandonati urbani sono terreno per giochi di esplorazione dei ragazzi, ma anche da parte di vandali che distruggono le suppellettili rimaste nelle strutture, senza apprezzarne il valore storico e l'evoluzione del modo di lavorare e degli strumenti utilizzati.
All'interno di un terzo paesaggio, è facile abbandonarsi a sentimenti di libertà, e subire il fascino di un tempo andato che ha ancora tanto da raccontare, e che andrebbe preservato e recuperato come archeologia industriale.


Uffici abbandonati con registri e scrivanie
©Virginia Cassano


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